Daniela Ardiri (CR-BA)
LOVE STORIES
fotografia
Love Stories è un progetto formato da “coppie fotografiche” raffiguranti tavole apparecchiate con piatti pieni e tavole con gli avanzi del pasto: dittici che raccontano l’amore.Il cibo, indagine del quotidiano, diviene metafora dei sentimenti.Ogni storia d’amore nasce e si consuma.
Silvia Beccaria (TO)
BATA I CUVERCC!
fiber art
progetto e realizzazione Silvia Beccaria
foto Mariano Dallago
L’arazzo è stato creato da Silvia Beccaria nel 2008 per rappresentare, con le parole del telaio, il lavoro dello chef Nicola Batavia, dando così vita a una commistione tra fiber e food art. L’opera evoca il mondo della ristorazione attraverso una tessitura di coloratissime posate in plastica: forchette, cucchiai, coltelli, gli “strumenti” grazie ai quali il cliente gusta l’opera di colori e sapori creata nel piatto dallo chef. Nel mentre i colori delle pareti lo avvolgono e lo divertono. Baté i cuvercc in piemontese significa, alla lettera “battere i coperchi”, e per metafora “essere fuori di testa, essere matto, dar di matto”… così come lo è, in fondo, chi decide di tessere trame di cucchiai, coltelli e forchette di plastica anziché classici filati. Il titolo, Bata i cuvercc!, tradotto in italiano sarebbe “batti i coperchi!”, esortativo-imperativo che richiama ai fuochi, alle pentole incoperchiate e scoperchiate, ai chiassosi dialoghi tra le cose che ribollono e cuociono, e che si scontrano rumorosamente in cucina in attesa che il cibo prenda finalmente nel piatto i suoi sapori, i suoi colori, al pari di questi matti arazzi che ricompongono in gustosa armonia plastificazioni e fili.
Benna (RM)
BAIT (THE THREE DEADLY SINS)
installazione / fotografia
Tre torte, tre allegorie dei tre peccati capitali secondo l’Artista: avidità, dipendenza, ignavia.
Giulia Bonora (FE)
CROQUETTE MACHINE
installazione
Il progetto Croquette Machine si inspira alle macchinette olandesi Febo ed interpreta la crocchetta stereotipo in chiave di contenuto/contenitore.La Croquette Machine è una scultura costituita da più elementi: da un piatto, un tavolo, tre tubi, tre sacche, crocchette di lattice (il contenitore) e di cibo (il contenuto). La macchina scultura è stata utilizzata per una food performace durante l’inaugurazione di una mostra. Durante la performance gli spettatori potevano partecipare, raccogliendo il cibo che rotolava attraverso dei tubi, dalla tavola fino al pavimento. La scultura faceva cadere un nuovo tipo di crocchette, fatte a contenitore e riempite di yogurt. Le persone raccoglievano le crocchette per spremerle in bocca e mangiarle. Le crocchette sono bitterbollen di gomma. I disegni e il modello della tavola, mostrano il processo come parte di costruzione del lavoro.