PHOTO.PSYCHO.VIDEO.COOK (TO) Cucino la tua storia
fotografia/psicologia/video/cucina
5 video/interviste a una bambina, una ragazza, un trentacinquenne, un cinquantenne e una persona anziana condotte da una psicologa. I protagonisti raccontano qualcosa sulla propria storia legata al cibo. La cuoca ispirandosi alle 5 storie, prepara 5 piatti. Ognuno dei protagonisti, degusterà il proprio piatto su un set fotografico. La performance vuole essere unna coccola culinaria cucinata su misura e documentata. Terminata la performance restano i piatti vuoti, la documentazione fotografica e i 5 video in loop.
PLASTIKWOMBAT (TO) Instadrink
fotografia
Il binomio cibo e fotografia evoca immagini patinate di cibi stellati o scatti di foodies ansiosi di condividere online ogni boccone. Immagini coloratissime che ci giungono con il loro caratteristico appeal. E la fotografia in bianco e nero? Ormai è percepita come vintage, chimicamente tossica e grigiamente superata… cosa può aver a che fare con il cibo?
Semplice, se una voglia irrefrenabile di fotografia analogica si impossessa di voi potete rapidamente “cucinarvi” un bagno di sviluppo con caffè, succo d’arancia e bicarbonato. Instadrink è una mostra fotografica di ritratti di cuochi sviluppati e stampati con questo drink, introdotta da una performance in cui verrà svelata la ricetta segreta.
E’ un progetto di “Plastikwombat – Photography, Art and Concept” di Silvia Vaulà e Paolo Grinza.
FABIO PULSINELLI (RM) Senza titolo e senza zucchero
design
Siamo ciò che mangiamo, diceva Feuerbach. È sicuramente vero, ma di contro credo sia vero anche che mangiamo ciò che siamo perché ci nutriamo tutti i giorni anche di storie, di sensazioni ed emozioni. E ciò che saremo lo sapremo solo a fine pasto, dopo il dolce, al quale viene assegnato il compito di rasserenare e addolcire la nostra esistenza. La raccolta di alcune storie, storie senza titolo, raccontate in tavola viene tradotta e reinterpretata nella forma di piccoli dolci senza zuccheri aggiunti. Le glasse sono il rosa degli affetti, il blu dei sogni, l’oro delle cose preziose, il bianco della fragilità, il giallo della gioia, le terre bruciate dei nostri lati oscuri. Un progetto che nasce oggi e che finirà quando non saremo più in grado di ascoltare, sentire e immaginare dentro di noi.
MAYA QUATTROPANI (TO) Body Reaction Project Rutti
fotografia sonora
Alcune coppie di commensali, provenienti da background differenti, si fronteggiano seduti a ridosso di un tavolo per affrontare una lunga conversazione consumando una bibita, associata a un pasto della giornata, con cui emettere rutti di varia intensità. Obiettivo del progetto è rivalutare la potenza comunicativa del linguaggio non verbale sostituendo il suono delle parole con quello della voce erigmofonica, usata paradossalmente in campo medico per consentire ai pazienti laringectomizzati di riacquisire l’uso della voce sfruttando l’aria dello stomaco. In questo modo ogni coppia è invitata a esaminare la natura delle relazioni umane e l’odierna collocazione socio-culturale dei legami affettivi, “rivelando” lo stato attuale della propria situazione sentimentale rivalutando la ritmica del linguaggio mediante la forza della chimica corporea espressa dalla motilità fisica e dalla successione casuale di frequenze sonore originate dalla fonetica esofagea.