30 MARZO ORE 10.30 / CINETEATRO BARETTI – via Baretti 4, Torino
BIGLIETTI
Ingresso: 5 euro (colazione + proiezione)
Già in occasione di PWF4 la colazione cinematografica della domenica mattina è stato uno degli eventi più apprezzati dal pubblico.
Quest’anno il programma della CineColazione, come sempre selezionato in collaborazione con il Centro nazionale del Cortometraggio, è interamente dedicato all’animazione, con una presenza straordinaria: il sorprendente Food del maestro Jan Švankmajer.
Orange ô désespoir (L’arancia disperata)
regia, soggetto e sceneggiatura: John Banana. animazione: François Laurent, Faouzi Zidane. scenografia: Elton Banana. musica: Anthon Wellsjö. produzione: Digital Banana Studio. origine: Francia, 2011. durata: 4 min.
Una piccola arancia triste decide di lasciare la sua cassetta per unirsi a suoi vicini, una banda di ananas ballerini.
John Banana (Francia, 1975) è animatore, regista e produttore con quindici anni di esperienza nel settore. Ha fondato a Parigi il Digital Banana Studio, una piccola società specializzata in cinema d’animazione.
História d’este (Storia di lui)
regia e animazione: Pascual Pérez. fotografia: Simon Jacobs. scenario: Diego Soriano, Paula Valero. musica: The No Frills Band. montaggio: Producciones La Hormiga. produzione: Pascual Pérez, The Sensible Man, Animation. origine: Spagna, 2011. durata: 7 min. 13 sec.
Annecy 2012, premio della Giuria Junior.
In un vecchio teatro un uomo qualunque annega la sua quotidianità nel caffè, nel cognac e nella birra.
Pascual Pérez (Vila-real, Spagna, 1976) è animatore specializzato in stop-motion. Ha lavorato alla Aardman Animation per parecchi anni, e nel frattempo ha realizzato numerosi cortometraggi come regista.
Il pasticcere
regia: Alberto Antinori, Adolfo Di Molfetta, Giulia Landi, Eugenio Laviola. soggetto: Adolfo Di Molfetta. musica: Fulvio Chiara. produzione: Centro Sperimentale di Cinematografia – Dip. Animazione. origine: Italia, 2010. durata: 7 min.
Creatore di dolci sublimi, il pasticcere vive un’acuta nevrosi: ama profondamente il suo lavoro ma detesta gli ingordi e grossolani clienti che affollano il suo locale raffinato e si ingozzano dei suoi capolavori. Un giorno però una creatura gentile gli dimostra che qualcuno può apprezzare davvero la sua opera.
Alberto Antinori (Venezia, 1981), Adolfo Di Molfetta (Bari, 1987), Giulia Landi (Pistoia, 1986), Eugenio Laviola (Roma, 1984) nel triennio 2007-2009 hanno studiato al Dipartimento Animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede del Piemonte. Il pasticcere è il loro cortometraggio di diploma.
Dell’ammazzare il maiale
regia: Simone Massi. riprese: Julia Gromskaya. colonna sonora: Stefano Sasso. produzione: Simone Massi. anno: 2011. tecnica: disegno su carta. durata: 6 min. 20 sec.
Mentre il maiale viene trascinato fuori dal porcile, ha finalmente l’occasione di vedere il cielo e il mondo che c’è là fuori. Raccontati attraverso la “metafora della visione” mostrano le forme di un mondo irreale.
Simone Massi (Pergola, 1970) ha studiato Cinema di Animazione alla Scuola d’Arte di Urbino. Animatore indipendente, in 17 anni di lavoro ha ideato e realizzato una decina di piccoli film di animazione che sono stati mostrati in 59 Paesi ed hanno raccolto oltre 200 premi.
La vieille dame et les pigeons (L’anziana signora e i piccioni)
regia, soggetto e animazione: Sylvain Chomet. sceneggiatura: S. Chomet, David Freedman, Alan Gilbey. musica: Jean Corti. montaggio: Chantal Colibert, Hélène Girard. produzione: Les Armateurs, Pascal Blais Productions, Productions Django. origine: Francia/Canada, 1998. durata: 24 min.
Gran premio al Festival di Annecy e nomination agli Oscar 1999 per il miglior corto animato.
Un gendarme parigino malnutrito osserva con invidia tutti coloro che sfoggiano grossi panini o la loro stazza corpulenta. Neanche i piccioni sembrano soffrire la fame: quelli che incontra lungo la strada di casa sono così grassi che non riescono a volare. Provengono tutti dalla panchina di un’anziana signora che regala loro grossi arrosti e pietanze succulente…
Sylvain Chomet (Maisons-Laffitte, Francia, 1963) inizia la sua carriera come fumettista, poi nel 1988 si trasferisce a Londra e incomincia a lavorare come animatore. Nel 2003 realizza il suo primo lungometraggio, Appuntamento a Belleville, che ottiene due nomination ai Premi Oscar 2004 per il miglior film animato e la miglior canzone. A distanza di sette anni, nel 2010, esce la sua opera seconda, L’illusionista e nel 2013 esce il suo primo lungometraggio in live action, Attila Marcel.
Jídlo (Cibo)
regia, soggetto, sceneggiatura e animazione: Jan Švankmajer. fotografia: Svatopluk Malý. montaggio: Marie Zemanová. trucco: Jiří Budin. interpreti: Ludvík Sváb, Bedrich Glaser, Jan Kraus, Pavel Marek, Josef Fiala, Karel Hamr, Jaromír Kallista, Marie Zemanová, Václav Livora, David Lhoták. produttore: Jaromír Kallista. produttori esecutivi: Keith Griffiths, Michael Havas. produzione: Koninck International, Heart of Europe (co-produzione), Channel 4 (co-produzione). origine: Cecoslovacchia/Regno Unito, 1992. durata: 17 min.
Il cortometraggio si divide in tre segmenti: Breakfast, una colazione automatica che segue turni prestabiliti; Lunch, un pranzo durante il quale due avventori affamati devono arrangiarsi come possono; Dinner, una sontuosa cena dai risvolti inquietanti. Ognuno degli episodi si concentra su diverse classi sociali da quella lavoratrice, passando per il ceto medio, fino al ceto più alto.
Jan Švankmajer (Praga, 1934) è oggi celebrato come uno dei più grandi animatori al mondo. Ha studiato all’Accademia delle belle Arti praghese specializzandosi in rappresentazioni con i burattini, regia e scenografia. Ha esordito nel cinema nel 1964 e si è guadagnato la sua reputazione dopo diversi decenni di lavoro grazie alla sua tecnica peculiare dello stop-motion. I suoi lavori più famosi sono i lungometraggi Alice (1988), Faust (1994), Conspirators of Pleasure (1996) e Otesánek (2000).
CNC – Centro Nazionale del Cortometraggio è una cineteca e un’agenzia di promozione del cortometraggio italiano. Ha la sua sede a Torino ed è strettamente collegato a tutte le principali realtà e festival nazionali.
Creato nel 2007, il CNC ha curato la digitalizzazione e il restauro di più di 100 pellicole; cura la rassegna mensile “Corti d’autore” presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino; facilita la circuitazione dei cortometraggi italiani in sale, cineclub e iniziative specializzate; è la vetrina del corto italiano all’interno della più importante manifestazione internazionale del settore, il Festival International du Court-métrage di Clermont-Ferrand; pubblica libri di approfondimento e divulgazione sul cortometraggio italiano e internazionale.
Il CNC – che, non a caso, si è voluto chiamare “centro”, cioè luogo attraversato dai cambiamenti reali e aperto all’intervento, e non solo luogo di studio e di analisi, “istituto” più o meno accademico – lavora per rendere vera in tutti i suoi aspetti – di visione e di proposta – quella convinzione diffusa del corto come altra faccia, misconosciuta ma essenziale, un tempo del cinema italiano, oggi anche del nostro sistema mediatico.
Il Centro Nazionale del Cortometraggio è un’iniziativa promossa dall’Aiace Nazionale e dal Museo Nazionale del Cinema, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Piemonte.