RE-IMPLERE

foto Irene Canale
foto: Irene Canale

29 MARZO ORE 19.30 (1° turno) – ORE 21.30 (2° turno)
Casa privata – indirizzo segreto, Torino

BIGLIETTI E PRENOTAZIONI
Ingresso: 35 euro (cena performativa)

La prenotazione è obbligatoria. La capienza massima per la cena è di 15 persone per ogni turno.
Dopo la prenotazione, verrà inviata una mail con le istruzioni per il pagamento della quota, che dovrà avvenire tramite bonifico bancario.
L’ubicazione della cena verrà comunicata solo a quanti avranno versato la quota di partecipazione.
Si ricorda che il menù è fisso e non verrà comunicato prima della cena stessa, pertanto siete invitati a comunicarci eventuali intolleranze o idiosincrasie alimentari PRIMA di procedere con la prenotazione definitiva.

 

progetto Irene Canale
realizzazione Irene Canale e Fabrizio Odetto
produzione Teatro InUso

Uscire dalla dipendenza dell’amore. Questo l’obiettivo di X e Y, due identità senza nome che frequentano un corso di recupero per “amanti anonimi”. Il loro incontro a cena è uno dei compiti assegnati dal gruppo di recupero come ostacolo dal quale uscire indenni. Un appuntamento che non deve lasciare traccia d’amore. X e Y si ritrovano così allo scoperto, non protetti dalle loro sedie in circolo e dal loro gruppo di auto-aiuto, ma attorno a un tavolo, accanto a gente sconosciuta, dove la condizione è quella di condividere. La cena è quindi la loro nuova difficoltà. Se riusciranno a consumarla senza effetti avranno portato a compimento la prova ma se qualcosa di intimo si insinua, il pericolo è quello di tornare ad amare. In uno dei due casi per loro sarà la salvezza, perché tra cibo e amore intercorre un evidente parallelismo, quel continuo riempimento e svuotamento che non si ferma mai ed è in grado di farci sopravvivere seppur con la costante paura di restare vuoti.

Teatro InUso nasce nel 2008 dall’unione di un gruppo di attori, diplomati presso la scuola Teatro Azione di Roma. In continua apertura verso nuove prospettive e nuove ricerche, l’attività di Teatro InUso, non si racchiude in nessuna definizione che possa classificarlo come un teatro di parola, piuttosto che un teatro di sperimentazione. Il lavoro di questa compagnia parte quasi sempre da testi contemporanei inediti e cerca il suo spazio nella paritaria commistione di voce e corpo. Tra gli spettacoli della compagnia: “Piatto Unico”,“Non Rubare” e “L’altare” in finale al Premio Scintille all’interno del Festival “Asti Teatro 33”.